Capo Marargiu

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Club Alpino Italiano – Sezione di Cagliari
Programma Annuale Escursioni
2016
domenica 01 maggio 12a ESCURSIONE  SOCIALE
Capo Marargiu

 

Tragitto                                               in pullman

Ritrovo 1                                            Piazza Giovanni XXIII h 7.00

Ritrovo 2                                            Park Media World h 7.15

Comuni interessati                             Bosa

Lunghezza                                         10 km circa

Dislivello in salita                               450 m circa

Dislivello in discesa                            700 m circa

Tempo di percorrenza                                   5 ore circa (pausa pranzo esclusa)

Difficoltà                                             EE

Tipo di terreno                                               Sentiero, sterrata, placche rocciose, strada asfaltata;

Interesse                                             Paesaggistico, naturalistico

Segnaletica                                        assente

Attrezzatura                                        scarponi da trekking, vestiario adeguato alla stagione, mantella                                                   antipioggia

Pranzo                                                al sacco a cura dei partecipanti

Acqua                                                 Scorta adeguata alla stagione (almeno 2 litri)

Rientro previsto a Cagliari                 Ore 20,00 circa

Prenotazioni                                       al n. 340/19.42.296 (Elsa)

 

Escursione di medio impegno – Itinerario spettacolare lungo la costa alla scoperta di una delle aree naturalistiche più belle della Sardegna.

 

 

Descrizione generale

 

Il territorio di Capo Marargiu (181 m s.l.m.), ricadente sotto l’amministrazione del comune di Bosa, è un’alta estensione di terra situata lungo la costa nord-occidentale dell’isola bagnata dal Mar di Sardegna e chiuso da NW a SE da una lunga successione di verdi altopiani ondulati sui quali svetta il tacco basaltico di Punta Tripides (714 m s.l.m.).

Dal punto di vista geologico è costituito da una varietà di rocce vulcaniche di natura effusiva la cui messa in posto è databile in un’età compresa fra l’Oligocene superiore e il Miocene inferiore (14-32 Ma.).

 

 

 

La morfologia del territorio è costituita da colline dolci e arrotondate che si susseguono fino alla linea di costa dove alti contrafforti a falesia, tormentati dalle erosioni, strapiombano sul mare con una notevole valenza scenografica. La continuità delle falesie è interrotta da gole poco profonde, ma suggestive, incise da torrentelli a portata stagionale che corrono con piccole rapide e cascatelle verso il mare fino a bagnare gli archi ciottolosi delle pittoresche cale dai singolari cromatismi. Questi elementi morfologici, incastonati lungo tutto il perimetro costiero, costituirono nel corso dei millenni facili approdi per le imbarcazioni dei popoli che solcavano il mare circostante per scopi commerciali o di rapina.

Il sottosuolo, riccamente mineralizzato, è stato per lungo tempo interessato dalla coltivazione, fra gli altri, di filoni di manganese, un minerale essenziale nella produzione di ferro e acciaio, attività oggi completamente abbandonata.

La copertura vegetale prevalente è costituita dalla gariga con esemplari tipici della macchia mediterranea bassa come olivastri, lentischi, filliree e euforbie che cresce in alternanza a cisteti, boscaglia a ginepri e praterie sulle quali pascolano un numero consistente di ovini e bovini. Nelle gole crescono più rigogliosi esemplari di lecci e oleandri.

Attualmente il Capo Marargiu si trova al centro di una delle più vaste aree naturalistiche e di protezione faunistica regionali perché ricco di specie vegetali e animali marine e terrestri rare e minacciate. In particolare il territorio è stato scelto da numerose specie di rapaci, a rischio d’estinzione, per la nidificazione o la sosta lungo le rotte migratorie. Fra questi, l’Avvoltoio grifone, il più grande rapace dei nostri cieli sopravvive con pochi esemplari nell’ultima colonia naturale d’Italia quasi sterminato negli ultimi quarant’anni vittima di pregiudizi e luoghi comuni.

A tal proposito è bene ricordare che disturbare le nidificazioni è un reato ai sensi della L.R. 29/88 art.62- Tutela dei nidi e dei siti di nidificazione. 4. Durante la cova e l’allevamento dei piccoli nati è vietato effettuare fotografie o riprese cinematografiche non autorizzate agli uccelli selvatici inclusi nell’Allegato II DELLA Convenzione di Berna.

 

Come si arriva

 

Da Cagliari si percorre in pullman la Strada Statale 131 in direzione Sassari. Al bivio per Macomer si imbocca la SS 129 bis che conduce a Bosa. All’ingresso della cittadina si prende la via Nazionale in direzione della Marina costeggiando il fiume Temo fino al ponte che lo attraversa. Superato il ponte si prosegue dritti oltre la rotonda sulla Strada Provinciale 49 che conduce ad Alghero fino al km 14 dove troviamo l’ampia terrazza panoramica su Serra Nuda.

 

 

Itinerario a piedi

 

Dalla terrazza di Serra Nuda superiamo un cancelletto in ferro e saliamo rapidamente, in direzione SE, i pochi metri di sentiero pietroso che ci separano dall’anfiteatro roccioso di Seddura.

Camminiamo con cautela sulle rocce sdrucciolevoli in direzione dell’omonimo coile descrivendo un semicerchio e scendiamo verso la strada sterrata visibile sottostante. Percorsi alcuni metri sulla rotabile intercettiamo a destra un sentiero erboso che interseca la stessa sterrata 150m più in basso. Riprendiamo la rotabile verso destra e la seguiamo per circa 960m fino a intercettare, a sinistra, la labile traccia di un sentiero arenoso che scende verso il Riu Tarattala.

Scendiamo seguendo la traccia che serpeggia fra gli arbusti della bassa macchia mediterranea e prosegue oltre una recinzione metallica. Scavalcato il reticolato continuiamo oltre il Riu risalendo in direzione Sas Bagassas. Attraversata una strada sterrata che collega gli ovili della zona alla Strada Provinciale 49, saliamo in direzione SW fino a scorgere l’imbocco di un sentiero sulla destra.

Aggiriamo il rilievo dal lato N camminando a mezza costa tra bassi arbusti intricati sullo stretto sentiero panoramico con la vista sulle falesie di Portu Baosu. Proseguiamo in direzione S su una labile traccia attraverso un grande prato fino al Monte Corona dove, sul lato N, imbocchiamo un sentiero, a tratti roccioso, che sale a q.147.

Da qui scendiamo fra i cespugli verso il coile Sas Bagassas. Visitato il coile ci dirigiamo a W per raggiungere in ripida discesa la gola sul cui fondo scorre il Rio Bernardu e lo seguiamo sino alla foce nell’omonima cala. Dopo la visita alla spiaggiola ciottolosa torniamo sui nostri passi e guadiamo il Rio Bernardu per risalire la ripida china che conduce allo stretto sentiero panoramico immerso nell’alta vegetazione che si snoda sulle falesie sopra Cala Giuncheza e Cala Santa Maria.

Qui iniziamo una discesa impervia ed esposta con passaggi su rocce sdrucciolevoli sino al fondo della gola del Rio Ghisterra. Risaliamo brevemente il corso del torrente fino a una graziosa cascatella per poi tornare sui nostri passi e guadare il Rio.

Imbocchiamo un sentiero che sale ripido a Punta Salinedda dove effettueremo la pausa pranzo su una terrazza rocciosa. Riprendiamo il sentiero panoramico che digrada in mezzo alla fitta vegetazione in direzione SE fino a Porto Mànagu.

Dalla spiaggia ci inoltriamo su una strada sterrata rotabile che risale con alcuni tornanti fino alla Strada Provinciale 49. Giunti al nastro d’asfalto ci dirigeremo, rigorosamente in fila indiana, in direzione S per percorrere i 700m ca che mancano per raggiungere la piazzola dove ci attende il pullman che ci riporterà a Cagliari.

 

 

 

 

Profilo altimetrico

 

 

 

Consigli alimentari

 

L’alimentazione deve essere adeguata alle esigenze fisiche e climatiche. E’ sempre raccomandata una buona colazione e, durante l’escursione, piccole integrazioni (pane, fette biscottate, frutta, barrette energetiche). Si eviti di appesantire lo stomaco con cibi di lenta digestione e soprattutto di assumere bevande alcoliche. Sarà utile disporre di almeno 2 lt. d’acqua.

 

Norme di comportamento da tenersi durante le escursioni:

 

Ogni componente del gruppo durante l’ escursione starà sempre dietro il Direttore di Escursione e ne dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni; il non attenersi vale come rinuncia implicita al nostro accompagnamento e alla assicurazione del CAI. Chi dovesse fermarsi per necessità fisiologiche lasci il sacco lungo il sentiero e chi chiude la fila saprà che deve attenderlo. Non è gradito che si fumi durante l’escursione. Non si lasciano rifiuti di alcun tipo; i rifiuti si riportano a casa.

Ogni infrazione può essere motivo per l’esclusione da successive partecipazioni.

 

Dichiarazione di esonero di responsabilità

 

Il Club Alpino Italiano promuove la cultura della sicurezza in montagna in tutti i suoi aspetti.

Pur tuttavia la frequentazione della montagna comporta dei rischi comunque ineliminabili e pertanto con la richiesta di partecipazione all’escursione il partecipante esplicitamente attesta e dichiara:

  • di non aver alcun impedimento fisico e psichico alla pratica dell’escursionismo, di essere

idoneo dal punto di vista medico e di avere una preparazione fisica adeguata alla

difficoltà dell’escursione;

  • di aver preso visione e di accettare incondizionatamente il Regolamento Escursioni

predisposto dal CAI – Sezione di Cagliari;

  • di ben conoscere le caratteristiche e le difficoltà dell’escursione;
  • di assumersi in proprio in maniera consapevole ogni rischio conseguente o connesso

alla partecipazione all’escursione e pertanto di esonerare fin da ora il CAI Sezione di

Cagliari e i Direttori di Escursione da qualunque responsabilità.

 

Direttori di Escursione

 

Mimmina Meloni (AE), Claudio Simbula (ASE), Petra Grom, Margherita Galasso, Elsa Melis

 

Si ringrazia gli amici di Bosa della sezione CAI di Nuoro Salvatore Sotgiu e Mario Chelo
per la preziosa collaborazione prestata nella preparazione dell’escursione.